Cos’è la vera amicizia? Un sentimento fraterno e ricco d’affetto, quello dell’amicizia; un legame prezioso, capace di farci aprire il cuore agli altri e trasformare l’io in NOI. Un rapporto di reciprocità, che viene costantemente alimentato dalla condivisione: condividere il proprio tempo, i propri pensieri personali, le proprie preoccupazioni, perché siamo sicuri che l’altro li accolga e riesca a farci trovare la luce in fondo al tunnel che, nei momenti bui, non riusciamo a vedere.

Quando si parla di amicizia vera non possiamo non considerare l’importanza dell’empatia. Tale processo, infatti, ci permette di metterci nei panni dell’altro, permettendoci di capire il suo stato d’animo e i suoi sentimenti. Quando ci confrontiamo con un amico comprendendo le sue emozioni così profondamente, agiamo da “specchio”, ed egli si sentirà compreso e coglierà nella confessione aspetti che prima non riusciva a vedere.

Affinché si instauri un solido rapporto d’amicizia, le persone coinvolte devono superare le barriere dell’egoismo e della prepotenza, predisponendosi a cuore aperto verso l’altro.

Dare valore all’ascolto sincero e vero, consigliare senza imporre, essere umili e saper chiedere perdono, sono le caratteristiche che ogni buon amico non deve mai trascurare, per costruire un legame solido e duraturo.

Sant’Annibale e la considerazione incondizionata

Sant’Annibale ha donato se stesso al prossimo, senza né giudicare né trarre profitto, egli ha scelto di prendersi cura degli altri, offrendo un’esperienza di solidarietà assieme a don Luigi Orione.
L’amicizia vera e spirituale tra Sant’Annibale e don Luigi Orione, era alla base della missione cristiana che andavano a svolgere presso i bisognosi, instaurando nuove amicizie incondizionate e prive di pregiudizi. Un legame forte e duraturo che ha accompagnato Padre Annibale per tutta la sua vita, portando costantemente con sé il principio del rispetto delle diversità, delle differenze culturali e della fraternità nei confronti del prossimo.

Un concetto fondamentale e costante nel rapporto d’amicizia: l’accettazione dell’altro nella sua totalità. Un pensiero profondo questo che, se l’amicizia è vera, nasce spontaneo. La vera amicizia non ci include nel gruppo se siamo alla moda o se non condividiamo obbligatoriamente le scelte altrui. Il vero amico non è quello che ti prende continuamente in giro, che ti fa sentire inadatto, che ti chiama solo quando ha bisogno. Con l’amico vero il rapporto deve essere libero e non spinto ad agire per la paura del rifiuto e dell’esclusione. A lui puoi confidare i tuoi pensieri e le tue paure, senza vergogna, trovando conforto e sollievo.

Accettare significa saper accogliere, ascoltare il prossimo con il cuore, accogliendo le sue debolezze, senza bloccarlo con offese e critiche. Bisogna acquisire la capacità di porsi in atteggiamento di ricezione aperta e sincera, così come Padre Annibale faceva con chiunque incontrasse lungo il suo cammino.

L’amicizia e l’amore

L’amicizia, diversamente dall’amore, prevede, oltre al sentimento, una parte di ragione. Non a caso l’amico è quello che oltre qualsiasi pregiudizio, ci espone una visione oggettiva delle situazioni che ci turbano. Egli ci permette di osservare la situazione per quella che è, senza l’influenza del sentimento, che agisce come ostacolo per la ragione.
Sicuramente però non è da escludere l’affetto che egli prova nei nostri confronti; infatti, è proprio per il bene che prova per noi che ci mostra la realtà così com’è, diversamente da come la vediamo noi, influenzati dalla rabbia o dall’angoscia.

I litigi

Una vera amicizia dura a lungo e non si può escludere nel tempo, la possibilità di un conflitto. Si, l’amico è quella persona che ci accetta incondizionatamente, ma non è detto che condivida tutti i nostri punti di vista ed è inevitabile che la diversità ci porti a situazioni di disaccordo. L’essere diversi, da una parte è occasione di crescita, di cambiamento in meglio, di acquisizione di nuovi punti di vista e nuove competenze; d’altro canto, la diversità mette alla prova la nostra flessibilità, la nostra pazienza ed il sentimento d’affetto che proviamo nei confronti del nostro amico. Tale incongruenza non deve, quindi, essere causa di allontanamento dall’altro, ma, al contrario, deve suscitare in noi una riflessione, che avremo modo di condividere con il nostro amico.


L’importanza delle emozioni

Quando ci troviamo in una situazione di questo tipo, bisogna anzitutto meditare sull’emozione che ci sta condizionando in quel momento.

– Come mi sento?
Il primo passo per comprendere l’emozione, è darle un nome. Definire un’emozione non è cosa semplice, perché ogni sentimento è caratterizzato da una vasta gamma di sfumature, tutte diverse.

– Come posso esternare ciò che provo?
Comprendere quale atteggiamento o concetto, ha suscitato in noi quel sentimento, è il secondo passo riflessivo che ci permette di rivalutare il nostro pensiero su quella determinata azione che ci ha infastiditi.

– Cosa posso fare?
Un’azione trasformativa! Nella maggior parte dei casi, non si tratta di un’azione esterna, ma di un’azione interna: modificare il nostro modo di pensare, nel caso di pensieri distruttivi ed egoisti, potrebbe permetterci non solo di ristabilire il rapporto di amicizia, ma anche di cambiare il nostro modo d’essere in meglio. Metterci in discussione ci permette di gestire sapientemente le nostre emozioni, aiutandoci in situazioni di incompatibilità a rivalutare le considerazioni assolute che, al contrario, ci allontanano dall’altro.

Saper gestire la vita emotiva è un atteggiamento coinvolgente, che permetterà anche al nostro amico di porsi in maniera riflessiva sulle diverse situazioni responsabili del cambiamento del nostro stato d’animo.

L’amicizia apparente

Bisogna star attenti a casi in cui ciò che consideriamo amicizia in realtà non lo è. Ci impegniamo a comprendere il prossimo, ad instaurare un legame di condivisione, ma delle volte, nonostante tutta la nostra buona volontà, l’altro ci tradisce.
La diversità implica anche questo: l’incompatibilità di caratteri per le diverse finalità a cui si aspira. Se alla base di tutte le azioni ed i consigli, c’è un vero sentimento d’affetto, i comportamenti che ne derivano, di incoraggiamento o protettivi che siano, saranno costanti e coerenti con il bene che si prova per il caro amico.

Al contrario se consigli e comportamenti sono spinti dai propri interessi, dall’invidia o dall’egoismo, l’amicizia è apparente. Le amicizie che si fondano sulle apparenze non sono sincere né durature. Qualora venga a mancare la gratificazione o l’interesse, tale legame si sgretola.
Ma tale considerazione non ci deve mettere ansia né alimentare in noi la paura di aprirsi all’altro; questo perché non ci sarà nemico nella tua vita se avrai al tuo fianco Gesù, il migliore amico che possa esistere, che, come tale, ti proteggerà e non ti farà mai patire la solitudine.

L’amicizia autentica

Senza dubbio, la migliore amicizia che abbiamo e quella con Gesù: è lui il tesoro prezioso che abbiamo trovato. Non si potrebbe neanche immaginare un mondo senza di lui, che ci guida e ci sostiene sempre. Lui ha definito il principio che deve esistere alla base di qualunque contatto con gli altri: “Amerai il prossimo tuo come te stesso”. L’amicizia è un dono ricco di virtù, che non cede ad alcun peccato e che, al contrario, ci guida lungo il cammino verso Gesù.

Egli ci dice come deve essere la vera amicizia; lo indica dicendo “Amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amato”. Ci delinea questo modello elevatissimo e perfetto, che non corrisponde alle cose terrene, perché divino. Ed è proprio attraverso la Grazia Divina che viene alimentata la vera amicizia cristiana, frutto dell’amore verso il prossimo, così come il nostro Signore ci ha insegnato.

Il dono dell’amicizia

Il dono dell’amicizia è un dono soprannaturale, perché in esso c’è la presenza di Dio. Nasce misteriosamente nelle nostre vite ed a poco a poco mette le radici nel nostro cuore, arricchendo la nostra esistenza. E’ Dio che ci guida e ci apre le porte del cuore.

Per potersi concretizzare autenticamente, tale dono, deve avere alla base il solido amore verso il Nostro Signore, che è in grado di dare un senso al legame prezioso che è l’amicizia; solo così potrà durare per l’eternità.
L’amicizia, che nasce e si sviluppa attraverso la reciprocità, ci permette di scoprire il prossimo, di imparare a rispettarlo e comprenderlo. Ma il dono dell’amicizia non esiste solo in queste azioni, esiste nell’unione spirituale, di cui è simbolo.

Non è semplice riconoscere la vera amicizia; nessuno conosce l’altro come conosce se stesso, ma non per questo non dovremmo fidarci del prossimo che ci apre il cuore e ci conforta. Se ci affideremo a Nostro Signore in questo percorso di ricerca, otterremo il dono dell’amicizia; attraverso la preghiera ci sarà indicato il cammino giusto per l’amicizia autentica.

A volte la vita ci pone di fronte ad ostacoli da superare: è l’amico che ci sostiene a far si che queste difficoltà siano solo una nuova sfida, ad incoraggiarci nel superarla nonostante le paure.
Difficile esprimere a parole un legame così ricco e prezioso. Tanti sono i benefici che un rapporto d’amicizia porta nella nostra esistenza. Un amico è colui che, come una medicina, cura le nostre ferite, ci sostiene nei momenti di sofferenza, gioisce insieme a noi nei nostri successi e non ci fa sentire mai soli.

Un dono gratuito, che regala emozioni uniche, non ci fa sentire mai soli, cresce insieme a noi, superando qualsiasi difficoltà e distanza.
Un’impronta nel cuore che non si cancellerà mai, se caratterizzata di base da un legame spirituale e sincero.

L’amicizia di Kahil Gibran

Ti salutiamo con una poesia di Gibran che racchiude in poche parole tutto il significato della vera amicizia

Cos’è per te un amico, perché tu debba cercarlo per ammazzare il tempo?
Cercalo sempre per vivere il tempo.
Deve colmare infatti le tue necessità, non il vuoto.
Nella dolcezza dell’amicizia ci siano risate e condivisione di momenti gioiosi.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore trova il suo mattino e si rinfresca.

K. GIBRAN

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