Mamma, dov’è tuo figlio?

Ai tempi nostri la “donna acquista nella società un’influenza, un irradiamento, un potere finora mai raggiunto”.

Quando il Concilio scriveva queste Parole negli anni Sessanta, l’emancipazione della donna correva già veloce, si percepiva un suo cambiamento profondo unito a una viva coscienza dei ruoli femminili.

La presenza dinamica della donna era ritenuta un segno dei tempi. Oggi si chiede una femminilità che sappia armonizzarsi col dono della maternità nel seno della famiglia, la prima cellula della società messa in pericolo.

Donna, dov’è tuo figlio?

I figli sono soli, chiamano le madri, sognano spazi di focolare per assorbire quel calore che sarà riserva per tutta la vita. Cercano madri ferme ai piedi della loro croce, disposte a condividere l’incertezza del futuro, la disoccupazione, la paura delle strade infestate dai ladroni.

Cercano ancora madri generose, capaci di esercitare un ruolo centrale, mettendo al primo posto non se stesse, ma i figli: il dono della maternità è esigente, scarnifica la donna, ma nel contempo le dà la gioia di vedere una creatura crescere in umanità: perché è vero che per ogni figlio che s’innalza nella vita e nella carriera c’è una madre che lo sorregge.

In questo esaltante dono d’amore ogni madre dà pienezza al suo essere donna. È l’augurio nostro più bello a voi, care Mamme, non soltanto nella festa della mamma in maggio, ma per tutti i giorni dell’anno!

Padre Giovanni Cecca

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